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Nato a Taranto, terra di acqua e polvere di ferro, nell'Aprile del 1987, in una domenica sotto il segno del Toro; un pesce fuor d'acqua nella Città dei Due Mari. Cresciuto in un ambiente famigliare borghese per poi essere immerso in una realtà operaia, ho tentato di trovare la mia strada tra sistemi educativi antiquati e persone devastate dalla ripetitività di una -a tratti- consolante quotidianità.
Mi sono impegnato a trovare una identità e il senso della condivisione attraverso l'esperienza universitaria: è stato un disastro. Sin dalla maggiore età ho provato innumerevoli sbocchi lavorativi, tutti sfociati in quella che si sarebbe rivelata una radicata e consapevole avversione all’omologazione di “massa", quasi da spingermi alla misantropia. “Pochi ma buoni”, così definisco il mio ostinato orientarmi verso amicizie selezionate attraverso lo strumento fazioso delle affinità elettive; comunque, non disdegno il confronto costruttivo e adoro scoprire nuove realtà, che poi indago con occhio critico di chi prova a spogliarsi dai propri pregiudizi…non sempre riuscendoci. Ho vissuto in molte città, lavorato anche all'estero, ma Torino resta nel cuore. Da qualche tempo mi sono trasferito all'ombra della Reggia che fu dei Borbone: Caserta.
Campione delle cause perse, per nulla amante dei viaggi, ho sempre sognato, invece, dimensioni parallele attraverso le quali rielaboro la realtà per meglio sopportare il mondo in cui, malauguratamente, viviamo.
Contraddizioni e coerenza, pregi e difetti: non sono nulla più di qualsiasi altro essere umano, con l’unica differenza di tentare, però, di elevarmi sopra la condizione del “vivere per lavorare”. A te che leggi, per ora, questo son io. Il resto, tra le righe di ciò che scrivo.
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